Abito in provincia di Milano da quando sono nato. Non si sta per niente male e, del resto, a tutto questo verde non sceglierei mai il grigiore della città.
A 18 anni la mia ambizione abitativa era ben diversa: sognavo un attico in Porta Romana da cui vedere la città dall’alto e non mancavo di ripeterlo ogni giorno ai miei genitori che, comunque, non mi hanno mai dato un grande ascolto in generale, figuriamoci su dove trasferire l’intera famiglia.
Nonostante il mio apprezzamento per la provincia però, la vita mi ha sempre portato in città.. così il lavoro, gli amici, le feste, i ristoranti del mio paese non hanno mai potuto competere con la vera capitale italiana, Milano.
Era una sera come le altre ma diventò il mio peggior incubo.
Scesi le scale umide della metropolitana, da noi c’è la gialla ma poco conta, una vale l’altra. “Fermata Missori-Apertura porte a destra” . Non so nemmeno come feci a sentire la voce elettronica del mezzo tra una nota e l’altra del mio pezzo preferito che risuonava in cuffia ad un volume evidentemente troppo alto.
Del tutto impreparato all’annuncio, mi precipitai fuori dal vagone, pronto per godermi la festa che Federico, amico dell’università con quell’attico da sogno in centro, aveva organizzato in occasione degli impegni di famiglia da cui i suoi genitori lo avevano amabilmente dispensato.
Giusto il tempo di riprendermi dalla rapida discesa che accadde l’irrimediabile: all’improvviso un corpo preme contro il mio, il mio petto contro il suo. Non ragiono e alzo lo sguardo. Vedo un coltello. Il freddo circostante diventa caldo ormai. Distolgo lo sguardo, ma ancora il coltello. Rimasi immobile. Non so con precisione quanto tempo fosse passato, mi sembrarono ore trascorse in un silenzio assordante.
Che cosa? Vuoi il portafoglio?
Subito.
Anche il cellulare? Eccolo.
Prendo tutto quello che ho, mi svuoto le tasche fino ad estrarne la federa. Non ho altro con me, giuro. Volevo solo andare da Federico, ma credo proprio resterò qui. Mi gira la testa. Chiudo ancora gli occhi, ma vedo solo il coltello.
Ti do tutto quello che vuoi, basta che te ne vai. Basta non vederci mai più.
Non sono più così spaventato, ti ho davanti in aula e riesco a guardarti negli occhi .. ma vedo ancora il coltello.
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