La perizia psichiatrica nel processo penale
La perizia psichiatrica nel processo penale
LA PERIZIA PSICHIATRICA
La perizia psichiatrica nel processo penale è uno strumento fondamentale per valutare la responsabilità dell’imputato in relazione al suo stato psichico al momento del reato. Essa viene richiesta quando sussistono dubbi sulla capacità dell’imputato di intendere e volere, ossia se sia in grado di comprendere il significato delle proprie azioni e di controllarle in base alla propria volontà. La valutazione della capacità di intendere e di volere è, infatti, centrale nel determinare se una persona possa essere imputabile e dunque responsabile di aver commesso un reato.
L'articolo 88 del Codice penale stabilisce che la capacità di intendere e di volere dell'imputato deve essere valutata per determinare la sua responsabilità penale. In particolare, l'articolo prevede che "Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era per infermità in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere o di volere."
La capacità di intendere e di volere si basa su due elementi distinti, ma strettamente correlati. Il primo, la capacità di intendere, implica che l’individuo sia in grado di comprendere la realtà e la natura delle proprie azioni. In altre parole, una persona con capacità di intendere sa cosa sta facendo, conosce la situazione in cui si trova, e percepisce correttamente gli eventi. Il secondo elemento, la capacità di volere, riguarda la facoltà di agire in conformità alla propria volontà, ossia la possibilità di controllare e governare i propri impulsi e comportamenti.
In ambito giuridico, una persona può essere ritenuta non imputabile se, a causa di un disturbo psichico, non possiede né la capacità di intendere né quella di volere. Questo avviene quando una malattia mentale impedisce all’individuo di comprendere la natura illecita delle proprie azioni o di controllarle.
La perizia psichiatrica, in questo contesto, ha un ruolo cruciale: è l’esperto psichiatra che, attraverso l’esame dell’imputato, stabilisce se esistano effettivamente condizioni che impediscono la normale capacità di intendere e volere al momento del reato. Il medico legale psichiatra si avvale di una serie di strumenti diagnostici, tra cui colloqui, test psicologici, analisi della storia clinica e osservazioni dirette. La perizia, quindi, non si limita ad un esame superficiale ma si deve concentrare su un approfondimento accurato, tenendo conto della salute mentale dell’imputato sia al momento del fatto che in una prospettiva temporale più ampia.
Quando la perizia rileva una malattia mentale che compromette le facoltà intellettive e volitive dell’imputato, questo può essere dichiarato non imputabile e, di conseguenza, non rispondere penalmente per l'azione compiuta. In tali casi, l’individuo viene sottoposto a misure di sicurezza, come il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, anziché alla normale detenzione in carcere. È fondamentale sottolineare che la perizia psichiatrica non implica necessariamente una diagnosi di malattia mentale permanente, ma si concentra sulla condizione al momento del reato.
CODICE PENALE
Articolo 88 -Vizio totale di mente
L'articolo stabilisce che la capacità di intendere e di volere dell'imputato deve essere valutata per determinare la sua responsabilità penale. In particolare, l'articolo prevede che l'imputato che al momento del fatto non era capace di intendere o di volere, a causa di una malattia mentale, non sia penalmente responsabile.
"Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era per infermità in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere o di volere."
Articolo 89 - Vizio parziale di mente
Questo articolo disciplina l'ipotesi del vizio parziale di mente che non esclude la punibilità ma la attenua.
"Chi, nel momento in cui ha commesso il fatto era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente senza escluderla, la capacità di intedere o di volere, risponde del reato commesso; ma la pena è diminuita"
Articolo 222 - Misure di sicurezza
In caso di accertata non imputabilità, il giudice può applicare misure di sicurezza, come il ricovero in una struttura psichiatrica. Queste misure sono diverse dalla pena detentiva e hanno lo scopo di tutelare la sicurezza della collettività.
Testo dell'articolo: "Nel caso di proscioglimento per infermità psichica ... è sempre ordinato il ricovero dell'imputato in un manicomio giudiziario per un tempo non inferiore a due anni"
Articolo 221 - Nomina del perito psichiatrico
Questo articolo stabilisce che, quando sorgono dubbi sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato, il giudice nomina un perito psichiatrico per esprimere una valutazione sullo stato mentale dell’imputato.
2. Art. 70 - Accertamenti sulla capacità dell'imputato
"Quando non deve essere pronunciata sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere e vi è ragione di ritenere che, per infermità mentale, l'imputato non è in grado di partecipare coscientemente al processo, il giudice, se occorre, dispone, anche di ufficio, perizia"
Se sei un imputato e ritieni che la tua capacità di intendere e volere al momento del reato fosse compromessa da un disturbo psichico, è fondamentale che insieme richiediamo una perizia psichiatrica. Questo può avvenire sia su nostra iniziativa che su richiesta del giudice.
La perizia potrà aiutare a stabilire se eri in grado di comprendere la gravità del reato e di controllare le tue azioni. È importante fornire al perito tutte le informazioni necessarie, incluse eventuali diagnosi psichiatriche precedenti o storie di malattia mentale, in modo che la valutazione sia completa e accurata.
Io in qualità di tuo difensore ti garantirò che venga fatta una corretta valutazione psichiatrica, eventualmente avvalendoci di un esperto di parte, e rappresenterò la tua posizione durante il processo. Se la perizia dovesse accertare che la tua responsabilità penale è esclusa per un disturbo psichico, potresti essere sottoposto a misure di sicurezza piuttosto che a pene detentive.
Se sei una persona offesa e ritieni che l’imputato non fosse capace di intendere e volere al momento del reato, la situazione è da affrontare. Tuttavia, la valutazione della capacità di intendere e volere non pregiudica automaticamente la possibilità di agire in giudizio per ottenere un risarcimento per i danni subiti. In questi casi, è fondamentale che insieme affrontiamo una causa civile nella quale rappresentare i tuoi interessi, cercando di chiarire la dinamica del reato e gli eventuali risvolti psichiatrici dell’imputato.
Se la perizia psichiatrica dovesse concludere che l’imputato era non imputabile, potresti comunque richiedere il risarcimento dei danni attraverso un’azione civile. L’accertamento della non imputabilità non esclude il diritto alla riparazione del danno subito, anche se comporta misure di sicurezza alternative alla pena detentiva.